Cala Goloritzè è un prezioso e unico gioiello della Sardegna. Il trekking per raggiungerla è piacevole e accessibile a tutti. Inizia dall’altopiano del Golgo e discende ripido verso la magnifica cala, in un’atmosfera solitaria e surreale, sovrastata da ciclopiche sculture e monumenti naturali dell’impervio e sempre sorprendente supramonte…
Durata: 1.30 ore per l’andata, 2 ore per il rientro (di sola camminata, senza considerare la sosta alla spiaggia)
Segnaletica: non presente ma non necessaria. Si scende il sentiero di ciottolato per il canalone del Bacu Goloritzè fino al mare
Caratteristiche: Discreto dislivello che appesantisce il rientro in salita con una forte pendenza. Richiede qualche attenzione la camminata nel sentiero interamente con fondo pietroso che scende fino a mare. Straordinario il paesaggio e fiato sospeso alla visione della cala, sicuramente tra le più suggestive di tutta la Sardegna!
Punto di partenza: Dal paese di Baunei, si segue la ripida strada asfaltata che sale ripidissima sul costone e che porta dopo alcuni stretti tornanti all’altopiano del Golgo. Qui la strada, sempre asfaltata, prosegue per una decina di chilometri, fino ad un incrocio con cartelli segnati per varie direzioni (tra cui la voragine di Su Sterru, Cala Sisine, etc.).. Seguire la deviazione per Cala Goloritzè. Si parcheggia l’auto all’interno dello spiazzo della Cooperativa Goloritzè (nel periodo estivo è a pagamento), in prossimità del tabellone in legno che indica l’inizio del trekking.
Descrizione:
Lasciata l’auto nello spiazzo della Cooperativa Goloritzè, un cartello in legno sulla destra indica il sentiero per la famosa cala. Inizialmente il trekking attraversa la vegetazione e tende a salire per un quarto d’ora su un lastricato di ciottoli, lasciandosi alle spalle una bella vista sull’altopiano del Golgo.
Il sentiero è univoco e non presenta difficoltà di orientamento (la direzione da seguire è sempre verso nord); in alcuni tratti è costruito raggruppando i ciottoli per terra creando caratteristici muretti divisori, evitando così di perdersi nella pietraia.
Raggiunta la sommità dell’altopiano inizia la discesa per il Bacu Goloritzè, con una splendida ed ampia vista del canalone e del mare azzurro sullo sfondo. Il sentiero scende ripidamente sempre tra l’imperterrito ciottolato, che incita ad una certa attenzione nei passi e all’obbligo di indossare buone scarpe da trekking.
Colpisce il paesaggio aspro e semi lunare creato da vaste distese e valloni di ciottolato interminabile, una pietra sull’altra, dove solo i ginepri riescono a crescere contrastando il loro bianco.
Si attraversa un caratteristico arco di roccia naturale, e proseguendo per una ventina di minuti si intravede finalmente la punta della Guglia, un torrione di roccia calcareo alto 120 metri: un must per ogni climber che si rispetti.
Si continua a scendere mentre la Guglia diventa sempre più alta, fino a costeggiarne la base, dove poco più avanti si trova un’area di sosta con tavolini in legno. Ancora pochi metri e la stupenda visione della cala lascia senza fiato!
Si scende la ripida scala in legno che termina su un pavimento liscio e roccioso, ed ecco di fronte il mare, con la piccola spiaggia costituita da gioielli di ciottolato minuscoli e levigati. La visione è straordinaria: sulla sinistra un gruppo di massi delimita il confine della cala, a ridosso delle altissime pareti verticali a nord dove, subito dietro, si trova un’altra spettacolare spiaggia che è quella di Sisine; di fronte il mare cristallino colorato di tutte le varietà di azzurro possibili ed immaginabili; sulla destra invece si ammira il singolare arco di roccia naturale sul mare, che rende tanto famosa Cala Goloritzè ed è fotografato in ogni rivista di mare della Sardegna; sul retro infine impressiona notevolmente la vista della Guglia che sovrasta la cala, e che appare, da una certa angolazione della spiaggia, quasi la bocca di un immenso squalo. Un grottone sulla destra permette un ottimo riparo anche in caso di pioggia improvvisa.
Il rientro è decisamente più faticoso, in salita con discreta pendenza, per un’ora e mezzo di cammino circa fino all’arrivo della sommità del canalone che poi si immette nell’altopiano del Golgo. Da qui si necessita ancora di un altro quarto d’ora in lieve discesa per rientrare al parcheggio dell’auto.
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